- L’alimentazione Yoga ideale è vegetariana?
- Cosa mangiare prima di fare Yoga?
- Qual’è la dieta dello Yogi?
- Qual’è la dieta yoga per dimagrire?
- Cosa cuciniamo a casa dopo la classe, magari ad un orario più tardo del solito?
Queste le domande che rimbalzano negli spogliatoi e nei corridoi dei centri yoga, chiunque prima o poi si è posto la questione del cibo in relazione alla pratica, chi per fini etici, chi per fini pratici oppure estetici.
Ed eccoci dunque alla ratio di quest’articolo, proveremo quindi a chiarirci un po’ le idee.
Innanzitutto un po’ di pragmatica :
Cosa, quanto e quando mangiare prima della lezione di yoga?
Prima della nostra classe di Yoga, sarebbe bene non appesantire lo stomaco e l’ organismo con cibi troppo grassi o elaborati, per arrivare alla pratica con lo stomaco vuoto e la mente vigile.
L’ ideale sarebbe programmare la propria pratica lontano dai pasti principali, almeno 3-4 ore dopo, e fare magari un piccolo spuntino di frutta o di frutta secca.
Anche un piccolo dolcino può essere utile in caso di calo di zuccheri, anche se non garantirà un rilascio costante di energia per via del picco insulinico. In questo caso una manciata di frutta secca o di semi, mandorle, noci, semi di zucca o di girasole, rallenterà l’assorbimento degli zuccheri nel sangue fornendo energia più a lungo.
L’ideale sarebbe una bella centrifuga o meglio ancora un’ estrazione di frutta fresca, ricca di antiossidanti e di zuccheri facilmente biodisponibili a basso indice glicemico, energia pura senza sostanze di scarto.
Dopo la classe sarebbe bene integrare i minerali persi con frutta e verdura, soprattutto d’estate, e concedersi una porzione soddisfacente di cereali integrali ( pasta, riso, avena, farro, orzo etc. ) per reintegrare il glicogeno ( lo zucchero di riserva dei muscoli, del fegato, del cervello).
Utile e gustosa anche qualche proteina, preferibilmente vegetale, per ripristinare le strutture muscolari coinvolte nella pratica. Ceci, fagioli, piselli, fave, semi di canapa e chi più ne ha più ne metta, la cucina tradizionale italiana è ricchissima di ricette di semi e legumi, quelli che una volta erano la carne dei poveri.
Dimagrire con la ALIMENTAZIONE YOGA?
Un argomento spinoso è invece la dieta yogica per dimagrire.
Per essere chiari:
Non esiste una dieta yogica canonizzata atta al dimagrimento, perchè dimagrimento non è necessariamente sinonimo di benessere e salute.
La pratica yogica, comunemente intesa come la pratica delle asana, porta ad un equilibrio e ad una purificazione del corpo e della mente che comporta un cambiamento profondo nel praticante.
Il praticante lentamente si disintossica dalle abitudini alimentari acquisite e ritrova un pieno contatto con i propri sensi, tattili, olfattivi, gustativi e auto analitici che lo guidano verso scelte alimentari più sane ed energetiche.
Approfittiamo di questa premessa per approfondire un argomento che chi è giunto fino a questo punto della lettura potrebbe apprezzare.
CIBO-ENERGIA-PRANA: Una chiave di lettura ayurvedica dell’alimentazione
La Scienza alimentare occidentale, ha suddiviso il cibo in tre grandi categorie:
- Carboidrati
- Proteine
- Grassi
I cibi di queste categorie alimentari inducono nel corpo reazioni diverse:
I carboidrati, i dolci, la pasta, il riso, I cereali in genere, reagiscono chimicamente con il corpo inducendo un rilascio di endorfine, i neuro trasmettitori della CALMA e della TRANQUILLITA’. Se i carboidrati sono integrali, il rilascio di energia sarà graduale e costante, se invece i carboidrati sono molto raffinati si avrà il classico picco di energia seguito a breve da nuova fame e spossatezza.
Le proteine come la carne, il pesce, I formaggi, i legumi, inducono invece uno stato di allerta dovuto al rilascio di dopamina, il neuro trasmettitore correlato all’adrenalina e quindi ad uno stato di VEGLIA e maggiore TENSIONE.
Se le proteine sono di origine animale, si accentuerà l’effetto ansiogeno, dato che l’adrenalina della bestia macellata e terrorizzata rimane nella carne, insieme agli ormoni inoculati in allevamento. Se non si vuole eliminare la carne, sarebbe bene scegliere un allevatore onesto che non gonfi il suo prodotto e non lo torturi e spaventi prima della macellazione per gonfiarne le carni.
I grassi invece, sotto un profilo di risposta ormonale sono più neutri e agiscono all’interno del corpo come grandi riserve di energia. La grande distinzione da fare è tra grassi saturi, nocivi e difficilmente digeribili, e grassi insaturi, facilmente bio disponibili e salutari.
Per semplificare, a tutti sarà capitato di mangiare un buon piatto di pasta e una fetta di torta e sentirsi appagati e rilassati. Questo è l’effetto dei carboidrati e delle endorfine.
Sarà capitato anche di cenare con una bistecca e un po’ d’ insalata, e di ritrovarsi a letto senza riuscire a dormire. Questo è l’ effetto della dopamina.
L’effetto dei grassi è variabile. Un bel pugno di di frutta secca può apportare diversi grammi di grassi, ma essendo grassi buoni porterà con sé energia pulita a lungo termine. Se proviamo per assurdo ad introdurre lo stesso quantitativo di grasso sotto forma di burro o di patatine fritte ovviamente l’effetto sarà diverso.
Naturalmente la distinzione tra i cibi non è sempre netta, in tanti cibi e in tante ricette si trovano tutti e tre i macro nutrienti in quantità variabile.
Il consiglio è di ascoltare il proprio corpo prima e dopo mangiato per capire come reagiamo.
Anche per l’ alimentazione Yoga i cibi si dividono in tre grandi categorie ( i Gunas ), in base all’energia ( il prana ) che ogni alimento porta con sé:
- cibo sattvico
- cibo rajasico
- cibo tamasico
I cibi sattvici sono i cereali, i latticini freschi, la frutta e la verdura fresche, i semi e la frutta secca. Questi cibi cibano il corpo senza intossicarlo e senza appesantirlo, rendendolo idoneo alla pratica meditativa e creativa.
I cibi rajasici sono il the, il caffè, le sigarette, gli alcolici, alcuni cibi fermentati, alcuni medicinali, le bevande gasate e i cibi troppo spezziati. Sono alimenti molto eccitanti e riscaldanti del corpo e portano nervosismo e agitazione.Inducono all’azione ma in eccesso portano all’iperattività.
I cibi tamasici sono la carne, il pesce, le uova e derivati. Sono cibi portatori di energia inerte (quando va bene, quando sono biologici e cruelty free) e sono veicoli di grandi tumulti ormonali che ostacolano la concentrazione e la calma interiore.
Numerosi sono gli studi sull’energia del cibo, dalla chimica alla quantistica e tutti i ricercatori sono d’accordo: il cibo è portatore di un energia potente ma limitata nel tempo.
Più tempo passa dalla raccolta alla tavola, meno ricco di sostanze nutritive sarà il nostro cibo. Più manipolazioni subirà l’ alimento, più povero sarà il prodotto finito.
Il nostro corpo fisico non si nutre solo di macronutrienti ma anche di vitamine e sali minerali, che sono essenziali per il corretto funzionamento di tutto l’ organismo.
Sono proprio questi micro nutrienti a subire maggiormente l’ invecchiamento, infatti i supermercati straripano di integratori e cibi addizionati. Numerose ricerche hanno chiarito che vitamine e minerali creati in laboratorio non sono paragonabili a quelle naturali. Uno studio sulla vitamina E che di per se previene il tumore ai polmoni nel fumatore, ha evidenziato che se assunta sintetica ha un effetto contrario.
Il prana di un alimento dunque l’ insieme di energie che caratterizzano un determinato cibo, dai macro nutrienti alle energie più sottili, chimiche, elettriche e ormonali.
Per essere ricchi di energia vitali gli alimenti dovrebbero rispondere a queste caratteristiche:
- Essere freschi e biologici
- Essere poco trattati e poco raffinati (la parte integrale dei cereali è la più ricca di vitamine importanti come quelle del gruppo B essenziali per forma fisica e buon umore)
- Essere privi di additivi aggiunti (Franco Berlino suggerisce a tale proposito di far leggere la lista degli ingredienti alla nonna, se non li conosce lei, quello non è cibo ?)
- Essere magari a km 0 e garantire ai lavoratori condizioni di vita eque (introdurremo il concetto di Karma a breve)
- Essere frutto di un’ agricoltura sostenibile e non deforestatrice
- Essere cucinati e consumati al momento
- Essere cucinati e consumati con amore
Nella filosofia yogica è molto importante il concetto di AHIMSA, la non violenza, ma lasciamo al singolo la facoltà di informarsi e decidere il proprio orientamento culinario.
È solo doveroso accennare al fatto che una alimentazione vegetariana o vegana è vivamente consigliata a chi voglia sperimentare fino in fondo il viaggio introspettivo dello yoga.
Anche sotto un profilo meramente biochimico, l’acido urico contenuto nella carne è fortemente tossico per l’ organismo e per i muscoli e crea un contesto di acidità che impedisce alle fibre di essere ossigenate ed elastiche.
UPAVASA: digiuno Yoga
Nella tradizione yogica è frequente il digiuno, al fine di depurare e ringiovanire l’organismo e elevare lo spirito. Upavasa, il digiuno yogico cade in base alle fasi lunari dette Ekadasi che corrispondono, secondo la tradizione vedica (indiana), all’undicesimo giorno della luna calante e all’undicesimo di quella crescente. (Eka-dasi dal sanscrito “undici”).
Nelle rappresentazioni iconografiche del Guru tantrico Shrii Sadashiva ( immagine sotto ) si può notare una mezza luna appoggiata al capo di Lord Shiva che rappresenta Ekadashi, il giorno in cui Shiva andava regolarmente in Samadhi (trance mistico).
Numerosi gli studi esterni avvaloranti i benefici del digiuno, dalle tradizioni religiose agli ultimi studi di gerontologia del dottor Longo.
Per conoscere le date del 2018 clicca qui: CALENDARIO DIGIUNO YOGA
ETICA dell’ alimentazione YOGA:
Un’ ultima doverosa considerazione che desideriamo portare in discussione riguarda l’ etica del carrello della spesa:
Siamo consapevoli che il nostro scontrino ha un valore politico inestimabile?
Votare sembra ormai diventata una farsa, le multinazionali comprano i nostri politici e decidono cosa dobbiamo avere in tavola, ma quando noi siamo al supermercato decidiamo a chi dare i nostri soldi, senza intermediari, decidiamo chi finanziare.
Decidiamo se finanziare le grandi corporazioni che inquinano la terra e l’acqua, che sfruttano allo stremo animali ed essere umani, che ci avvelenano il cibo e l’esistenza con il solo fine di produrre più profitto a discapito della salute nostra e dei nostri figli.
Oppure decidiamo di dare i nostri soldi a chi rispetta la vita, la natura e si batte affinché il vero cibo non scompaia dalle nostre tavole, a chi non tortura gli animali, a chi produce utilizzando antica saggezza al posto della chimica, a chi persegue la speranza di un mondo diverso e migliore.
Non dimentichiamo che negli Stati Uniti è illegale scambiare o condividere semi che non siano quelli ogm della monsanto, da cui nascono piante senza semi, è illegale in alcuni stati coltivare le proprie verdure sulla propria terra.
Sembra uno scenario apocalittico ma il trattato con l’ Europa per l’ omologazione bussa da tempo alle porte con insistenza.
Un’ ultimissima considerazione, non meno importante:
Parafrasando ” Doppiamente buono” – un meraviglioso vademecum meta-culinario di Emina Cevro Vukovic , che consigliamo vivamente – non dimentichiamo che per la visione yogica :
Consumare un cibo è un rito da affrontare in pace con se stessi, quella pace che deriva dall’ aver assolto i nostri compiti con responsabilità, dopo aver – per quel che possiamo- difeso e nutrito i più deboli, cibato i bambini, gli anziani, gli animali e chi ne ha bisogno.
E quindi regaliamoci il tempo per acquistare, cucinare, mangiare e digerire con amore ciò che diventerà una parte di noi..
Con amore e gratitudine
Yoga bolzano
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